28 Maggio 2019

Scontrino fiscale elettronico 2019: cos’è e cosa cambia, obbligo dal 1 Luglio

 

Scontrino fiscale elettronico: cosa cambia per negozi, commercianti e clienti con lo scontrino telematico in vigore dal 1 Luglio 2019

Dopo la fattura, ecco arrivare lo scontrino fiscale elettronico per contrastare l’evasione fiscale. La vecchia ricevuta cartacea valida per comprovare gli acquisti viene sostituita con lo scontrino digitale a partire dal 1 Luglio 2019.

La nuova normativa del Ministero dell’Economia e delle Finanze riguardante lo scontrino fiscale elettronico è parte integrante del Decreto legislativo n. 127/2015, con il quale si è avviato il processo di certificazione fiscale mediante l’obbligo di fattura elettronica. Il termine “scontrino elettronico” indica l’attività di trasmissione e memorizzazione dei dati dei corrispettivi giornalieri. In altre parole, con questa riforma, le attività commerciali non avranno più l’obbligo di consegnare lo scontrino cartaceo. Tutti i dati giornalieri saranno, infatti, trasmessi automaticamente all’Agenzia delle Entrate tramite registratori di cassa telematici.

La normativa avrà un avvio graduale: il 1 Luglio 2019 verrà esteso l’obbligo di emissione di scontrino elettronico esclusivamente per i contribuenti con un volume d’affari superiore a 400.000 Euro. Per tutti i titolari di Partita IVA e per le restanti attività (con un volume d’affari minore), il decreto diventerà obbligatorio a partire dal 1 Gennaio 2020. Per poter emettere uno scontrino fiscale elettronico, ogni esercente dovrà dotarsi di un registratore di cassa telematico in grado di trasmettere i dati automaticamente all’Agenzia delle Entrate.

Quali sono le sanzioni per le attività che non si adegueranno alla normativa? I provvedimenti sono previsti dall’art. 2 comma 6 del Decreto Legislativo 127/2015. Tutti gli esercenti che decideranno di non emettere scontrini telematici rischieranno multe consistenti, pari al 100% dell’imposta relativa. In caso di comportamento inadeguato persistente, si potrà rischiare addirittura la sospensione dell’attività.

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Scontrino fiscale elettronico: come funziona e cosa cambia

Come spiegato in precedenza, l’introduzione del nuovo decreto riguardante lo scontrino fiscale elettronico è caratterizzata da due date fondamentali:

  1. 1 Luglio 2019, data di introduzione obbligatoria dello scontrino telematico per tutti i commercianti al minuto e i contribuenti assimilati con un volume d’affari superiore ai 400.000 Euro nell’anno d’imposta 2018;
  2. 1 Gennaio 2020, data di avvio obbligatorio della normativa per tutti gli altri soggetti di cui all’articolo 22 del DPR n. 633/1972.

Secondo le analisi svolte da Confcommercio, la riforma di Luglio 2019 coinvolgerà 260.000 esercenti, mentre quella di Gennaio 2020 circa 2.000.000.

Lo scontrino fiscale elettronico permetterà ai commercianti di trasmettere automaticamente i propri dati di flusso giornalieri all’Agenzia delle Entrare. In altre parole non sarà più necessario consegnare rotoli infiniti di scontrini ai propri commercialisti.

Quali sono i due principali cambiamenti rispetto al sistema attuale?

  1. Scontrino per il cliente

Il primo cambiamento fondamentale introdotto da questa riforma riguarda senza dubbio il processo d’acquisto. Il cliente, infatti, in mancanza del classico scontrino cartaceo, non tornerà a casa a mani vuote. Per ogni acquisto effettuato, al cliente sarà rilasciato un documento commerciale valido sia per le procedure di reso della merce, sia per operazioni fiscali (solo se integrato con codice fiscale e Partita IVA dell’acquirente).

  1. Registratori di cassa telematici

La seconda novità introdotta dalla normativa riguarda da vicino gli esercenti che dovranno munirsi di un registratore di cassa adeguato. Per emettere gli scontrini digitali sono necessari registratori di cassa telematici (RT), ovvero nuovi registri in grado di trasmettere telematicamente dati veritieri all’Agenzia delle Entrate. I classici registratori (RC) dovranno quindi essere gradualmente sostituiti con i nuovi RT. Per incentivare l’adozione di questi nuovi strumenti tecnologici, è stato introdotto un bonus fiscale. Tutti gli esercenti che acquisteranno un registro telematico negli anni 2019 e 2020 potranno beneficiare di un credito d’imposta pari al 50% della spesa. Il bonus massimo fornito per l’acquisto di un nuovo registro è 250 Euro, mentre la cifra messa a disposizione per l’implementazione di software appositi a registri già in uso è 50 Euro. I registratori di cassa telematici, per essere definiti tali, dovranno possedere determinare caratteristiche elencate nel provvedimento dell’Agenzia delle Entrate n.182017/2016.

 

Obbligo corrispettivi elettronici 2019: quali le attività coinvolte?

L’obbligo di emissione dello scontrino fiscale elettronico riguarda tutte le operazioni contemplate dall’art. 22 del DPR 633/72. Scopriamo quali sono:

  • Cessioni di beni effettuate in locali aperti al pubblico;
  • Cessioni di beni effettuate in spacci interni;
  • Vendite effettuate mediante apparecchi di distribuzione automatica;
  • Vendite effettuate per corrispondenza, a domicilio o in forma ambulante;
  • Prestazioni alberghiere;
  • Somministrazioni di alimenti e bevande effettuate dai pubblici esercizi o mediante apparecchi di distribuzione automatica;
  • Somministrazioni di alimenti e bevande effettuate nelle mense aziendali;
  • Prestazioni di trasporto di persone o veicoli;
  • Prestazioni di servizi rese nell’esercizio di imprese in locali aperti al pubblico;
  • Attività di organizzazione di escursioni, visite in città, gite turistiche ed eventi simili.

 

Scontrino fiscale elettronico 2019: le attività esonerate dalla normativa

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze prevede dei soggetti che non dovranno emettere scontrino digitale, elencati nel Decreto del 16 Maggio 2019. Il MEF conferma le proprie posizioni: i soggetti esentati sono, infatti, tutti quelli che già – dal 1996 – risultano fuori dall’area di certificazione dei corrispettivi tramite scontrino o ricevuta fiscali.

Le categorie coinvolte sono le seguenti:

  • Tabaccai e venditori di beni esclusivi dei Monopoli;
  • Produttori agricoli;
  • Venditori di carburanti;
  • Servizi di telecomunicazione;
  • Giornalai;
  • Notai (in caso di prestazioni che prevedono onorari e diritti);
  • Scommesse e new lost;
  • Fumisti;
  • Operazioni effettuate a bordo di trasporti internazionali;
  • Sarte e calzolai senza collaboratori o dipendenti;
  • Agenzie di viaggio (quando prenotano servizi per conto del cliente);
  • Farmacie comunali;
  • Venditori di panini e bevande all’interno di stadi, teatri, cinema e stazioni;
  • Venditori di alimenti all’interno di mense aziendali o scolastiche;
  • Prestazioni di trasporto pubblico collettivo;
  • Ciabattini, ombrellai e arrotini itineranti;
  • Gondolieri di Venezia;
  • Stabilimenti balneari (esclusivamente servizi relativi alla balneazione);
  • Venditori di cartoline, souvenir, giochi per banini e palloncini non muniti di strutture motorizzate.

Tutti gli esoneri stabiliti dal MEF sono temporanei. In altre parole sarà il Ministero a decidere quando e con quale modalità anche tutte queste categorie temporaneamente esentate dovranno adeguarsi all’emissione dello scontrino fiscale elettronico.

Infine, il Ministero ha stabilito un altro esonero temporaneo. Tutte le operazioni marginali, ovvero quelle che non superano più dell’1% del volume complessivo d’affari, saranno esentate dall’obbligo solo fino al 1 Gennaio 2020.

 

Obbligo scontrino fiscale elettronico: 3 vantaggi

L’introduzione dello scontrino digitale porta con sé alcuni miglioramenti, volti alla riduzione graduale dell’evasione fiscale e all’automatizzazione dei processi di certificazione fiscale. Scopriamo quali sono:

  1. Riduzione dell’evasione fiscale

L’automatizzazione del processo di controllo fiscale è senza dubbio uno strumento indispensabile per ridurre l’evasione fiscale. L’obbligo di emissione dello scontrino telematico consente, infatti, all’Agenzia delle Entrate di controllare rapidamente i dati delle certificazioni. Inoltre le sanzioni salate previste per le attività non aderenti alla norma costituiscono un’ulteriore spinta verso la correttezza nelle dichiarazioni fiscali.

  1. Digitalizzazione del fisco

L’emissione dello scontrino digitale si colloca perfettamente nel graduale processo di digitalizzazione del Paese. L’invio telematico e automatico dei dati rende le procedure snelle e semplici, portando alla semplificazione delle dinamiche aziendali.

  1. Semplificazione delle procedure di controllo fiscale

Lo scontrino elettronico è essenziale per semplificare le procedure di controllo fiscale. L’Agenzia delle Entrate potrà controllare in modo automatico e autonomo tutti i dati inviati dai registratori di cassa quotidianamente. Non ci sarà più bisogno di portare rotoli di scontrini ai propri contabili o commercialisti, il processo diventerà completamente automatico.

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