18 Dicembre 2020

Migliori marketplace online: le 8 migliori piattaforme per iniziare a vendere online

Marketplace online: quali sono i migliori per cominciare a vendere online senza un e-commerce?

I marketplace online raggruppano prodotti di diversi venditori o di differenti siti web e rendono più facile e comodo lo shopping.

Che cos’è un marketplace? I marketplace online sono siti internet di intermediazione per la compravendita di un bene o di un servizio, piattaforme in cui domanda e offerta si incontrano.

A differenza di un e-commerce, il marketplace raggruppa merci, prodotti e servizi spesso appartenenti a categorie merceologiche differenti e offre all’utente finale maggiori garanzie durante la finalizzazione dell’acquisto e la successiva ricezione del prodotto.

Infatti, la maggior parte dei marketplace trattiene l’importo pagato dal consumatore fino alla consegna della merce. Una volta che l’ordine è andato a buon fine, il venditore riceve dalla piattaforma l’importo decurtato della commissione di vendita. I marketplace online si dividono in due macro categorie:

  • Verticali, ovvero piattaforme che offrono un’unica tipologia di prodotto e propongono alternative di nicchia per il prodotto in questione. Esempi di queste piattaforme sono Zalando, Etsy o ePrice;
  • Orizzontali, ovvero piattaforme che offrono prodotti e servizi di diverso tipo rivolti a una clientela di qualunque genere. Esempi di queste piattaforme sono Amazon, marketplace per eccellenza, e eBay.

I marketplace possono essere categorizzati anche in base al tipo di mercato a cui si rivolgono:

  • Consumer to consumer (C2C): sono piattaforme all’interno delle quali gli utenti privati interagiscono tra loro ed effettuano transazioni commerciali, come il noto Facebook marketplace;
  • Business to consumer (B2C): sono marketplace che ricordano i grandi centri commerciali perché raggruppano al loro interno numerose aziende che hanno la possibilità di vendere i loro prodotti agli utenti finali;
  • Business to business (B2B): l’obiettivo di questi marketplace è mettere in contatto le aziende manifatturiere o industriali con le aziende commerciali. La merce trattata viene venduta in grandi stock. Il B2B è il canale alternativo principale per le transazioni commerciali internazionali.

Scopriamo insieme quali sono i migliori marketplace per allargare la propria rete di vendita online.

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Marketplace online: gli 8 migliori tra cui scegliere per chi ha un’attività

Ecco quali sono i migliori marketplace per iniziare un’attività di vendita online e allargare il proprio giro di clienti:

  1. Amazon

Il marketplace generalista Amazon è la piattaforma più conosciuta e utilizzata nel mondo. Fondata a Seattle nel 1994, Amazon è stata una delle prime aziende a investire nel commercio online e permette ai sellers di far conoscere i propri prodotti a milioni di clienti.

Vendere su Amazon è semplice: basterà iscriversi come Amazon Seller e inserire i propri prodotti all’interno del catalogo. I venditori hanno a disposizione oltre 20 categorie di prodotto, due diversi piani di vendita e differenti opzioni per la gestione degli ordini.

  1. eBay

eBay nasce negli USA nel 1995 come sito d’aste pensato per i collezionisti, ma in poco tempo si trasforma in una piattaforma che offre la possibilità di vendere e acquistare qualsiasi tipo di oggetto, sia nuovo che usato.

Vendere su eBay è molto semplice: basta registrarsi e creare il proprio negozio online. In fase di registrazione è possibile scegliere tra l’account standard e gratuito, ideale per le vendite occasionali, e l’account business dedicato a chi ha una partita IVA e supera le 50 inserzioni mensili. Rispetto ad altri marketplace, creare le schede prodotto su eBay è più semplice e intuitivo perché la piattaforma è studiata per essere utilizzata anche dai venditori non professionisti.

  1. Etsy

Etsy è il punto di riferimento per gli amanti dell’artigianato, del vintage, dei prodotti ecosostenibili e degli oggetti fatti a mano, unici, originali e personalizzabili. La piattaforma, che conta oltre 30 milioni di utenti in tutto il mondo, non richiede il pagamento di un canone mensile, permette di creare inserzioni e ha un ottimo centro di assistenza che aiuta i venditori nella gestione del negozio online.

Etsy è la soluzione perfetta per chi non possiede un e-commerce e vuole muovere i primi passi nel mondo delle vendite online trasformando la propria passione in un business di successo.

  1. ePrice

Lanciato nel 2000, ePrice è il marketplace italiano con 130 Pick&Pay (punti di consegna in negozio), oltre 300 Locker inPost (punti di ritiro automatici) e una politica di spedizione che permette di scegliere tra la consegna con corriere espresso in 24/48 ore, anche nel weekend, la consegna al piano e la consegna con installazione e ritiro di usato e imballaggi.

La piattaforma propone ai sellers due diversi piani in abbonamento, uno destinato a chi vende in Italia e l’altro pensato per chi vende in Europa, e offre ai venditori strumenti semplici e affidabili per gestire offerte, prodotti, ordini e messaggi del proprio negozio online.

  1. Zalando

Nato in Germania nel 2008, inizialmente come marketplace di scarpe, Zalando permette di raggiungere milioni di clienti in poco tempo e oggi è il marketplace di moda numero uno in Europa.

Per usufruire dei servizi offerti dalla piattaforma è necessario aderire al Partner Program, diventare partner ufficiale e soddisfare i requisiti richiesti dall’azienda: proporre prodotti che rientrano nelle categorie di vendita presenti sul sito (abbigliamento, scarpe e accessori di moda), offrire il reso gratuito su tutti i prodotti entro 100 giorni e rispettare le politiche di spedizione.

  1. Asos

Asos marketplace è la piattaforma leader per marchi indipendenti e boutique vintage e propone un’ampia gamma di prodotti: dall’abbigliamento sportivo vintage ai gioielli artigianali fino agli abiti di boutique internazionali. Dalla Bielorussia alla Bulgaria, dall’Australia all’Austria, la piattaforma conta più di 800 negozi e la sua offerta è destinata a crescere ancora grazie alla continua esplorazione dei mercati emergenti.

Per cominciare a vendere su questo marketplace online è sufficiente scattare una foto dell’articolo da pubblicare, aggiungere una breve descrizione e stabilire il prezzo che deve comprendere le spese di spedizione. È possibile creare anche la propria boutique che comprende una pagina personalizzabile, la sezione blog e altri servizi aggiuntivi.

  1. Wish

Fondato nel 2010 da due ex programmatori di Google e Yahoo, Wish utilizza tecnologie di navigazione che personalizzano gli acquisti per ogni cliente e ad oggi conta oltre 1 milione di commercianti. La piattaforma mette a disposizione dei sellers strumenti utili a promuovere i propri prodotti, aumentare le vendite e raggiungere centinaia di consumatori in oltre 100 paesi diversi.

La registrazione su Wish è gratuita e per vendere bisogna essere un produttore, il proprietario del marchio, un rivenditore autorizzato, un creatore o un artigiano. Negli ultimi tre anni, secondo un’analisi dei dati effettuata da Sensor Tower nel 2019, l’App di Wish è stata la più scaricata al mondo.

  1. Spartoo

Spartoo nasce nel 2006 come e-commerce verticale specializzato nella vendita di scarpe e in seguito lancia il suo marketplace, dove si possono acquistare anche capi di abbigliamento e accessori di lusso. Per vendere su Spartoo, presente in oltre 30 Paesi nel mondo, bisogna avere un catalogo di almeno 250 prodotti da pubblicare tramite Api, CMS o CSV, una sede operativa e un magazzino in Italia, un’offerta di qualità per una o più categorie di prodotto, prezzi competitivi, la possibilità di realizzare spedizioni con corriere espresso in tutta Italia, isole comprese, un servizio clienti rapido ed efficace e le stesse condizioni di servizio della piattaforma.

L’accesso a Spartoo in qualità di sellers è sottoposto a candidatura. L’e-mail di presentazione deve contenere le seguenti informazioni: nome e cognome, azienda, sito web, città, tipologia di prodotti disponibili, corriere utilizzato, marchi disponibili, contatto mail e numero di telefono.

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