12 Aprile 2018

Franchising: che cos’è come funziona e vantaggi

Con un fatturato di 24,2 miliardi di euro registrato lo scorso anno, il settore del franchising continua a far rilevare una tendenza positiva. Aumentano sia i produttori e i rivenditori di beni e servizi, che i distributori.

Nel 2017, rispetto al 2016, gli introiti sono cresciuti quasi dell’1% e, secondo l’ultimo report dell’Osservatorio Federfranchising Confesercenti, nel 2021 il fatturato dovrebbe superare i 25 miliardi e i negozi in affiliazione potrebbero toccare quota 53 mila.

Il franchising, regolamentato in Italia dalla legge n.129 del 6 maggio 2004, è una forma di collaborazione tra un’azienda che produce o distribuisce un determinato prodotto e uno o più imprenditori intenzionati a commercializzare quel determinato prodotto. L’azienda, definita affiliante o franchisor, concede a uno o più imprenditori, definiti affiliati o franchisee, il diritto alla commercializzazione di beni e servizi, l’uso del marchio, assistenza e consulenza. Dal canto suo l’affiliato dovrà rispettare gli standard e i modelli di produzione stabiliti dall’affiliante.

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Perché è vantaggioso aprire un franchising?

Avviare un’attività commerciale di beni o servizi da zero, aprire un e-commerce o un negozio non è mai facile. Innanzi tutto è necessario avere un’idea, aver fatto almeno un’indagine di mercato, avere a disposizione un capitale da investire, saper promuovere l’attività di vendita, farsi conoscere e tante altre componenti essenziali per raggiungere l’obiettivo. Se, invece, si è deciso di aprire un franchising, alcune di queste componenti potrebbero essere condivise o non necessarie.

Un franchising, indipendentemente dalla categoria merceologica, presenta una serie di vantaggi rispetto a chi decide di avviare un’attività commerciale da imprenditore autonomo. Ecco quali sono:

  1. Esperienza e reputazione aziendale
    Il primo vantaggio di chi decide di aprire un franchising è, sicuramente, l’adesione ad una realtà già affermata, una reputazione consolidata ed un marchio riconoscibile. Questo significa che, mediante la sottoscrizione del contratto di franchising, l’affiliato erediterà dall’azienda madre riconoscibilità e reputazione, tra i valori fondamentali per l’ottima riuscita di un’attività commerciale. Al tempo stesso, l’affiliato alle prime armi può trarre beneficio dall’esperienza maturata dall’affiliante.
    Le aziende-franchisor, spesso, mettono a disposizione degli imprenditori-franchisee corsi di aggiornamento, dopo averli affiancati per un certo periodo.
  2. Assistenza e gestione
    I costi di apertura e di gestione di un negozio in franchising rispetto ad un punto vendita indipendente sono diversi. In genere il franchising richiede un investimento più basso di risorse finanziarie perché alcune “infrastrutture” necessarie ad avviare l’attività sono offerte dalla casa madre. Può essere il caso, ad esempio, dei gestionali per il controllo dell’inventario e l’organizzazione del magazzino. Lo stesso può valere per l’assistenza sugli aspetti fiscali, sulle modalità di promozione del marchio, sulle condizioni di comunicazione e promozione dei prodotti.
  3. Guadagni e condivisione
    Se nella stesura del contratto di franchising il franchisee stipula accordi vantaggiosi per quanto riguarda le percentuali da incassare sulle vendite, fisse o variabili a seconda del rendimento, ed una corretta definizione delle condizioni da rispettare da una parte e dall’altra in grado di agevolare l’efficienza nella gestione del punto vendita, la possibilità di ottenere un margine di profitto interessante è elevata. Un aspetto importante che, se positivo, influisce sulle motivazioni che l’affiliante e l’affiliato investono nell’attività, in un clima di totale condivisione.

Oltre ai vantaggi generali, esistono benefici specifici sia per il franchisee che per il franchisor nell’avviare una collaborazione in franchising.

3 vantaggi per i franchisor

  1. Espansione del business

Aprire in franchising rappresenta l’alternativa ideale per espandere il proprio business senza investire capitali troppo elevati. Avviare un network di franchisee, infatti, richiede spese notevolmente inferiori alla creazione di una rete di filiali. In questo modo il franchisor potrà accrescere il proprio fatturato e ampliare il proprio mercato senza compiere investimenti rischiosi.

  1. Aumento del potere d’acquisto

La crescita di una rete franchising comporta inevitabilmente l’aumento del potere d’acquisto dell’azienda stessa. Lo sviluppo della rete di negozi risulta direttamente proporzionale al fatturato aziendale. In questo modo il posizionamento del franchisor all’interno del mercato verrà ottimizzato e, con esso, saranno migliorati anche i margini di miglioramento dell’azienda.

  1. Miglioramento dell’immagine aziendale

Un’altra conseguenza diretta del franchising è il miglioramento dell’immagine aziendale. Il franchisor, infatti, grazie all’aumento del fatturato, potrà accrescere la propria posizione all’interno del mercato. Il marchio aziendale, grazie all’affiliazione commerciale, acquisterà valore e prestigio senza dover investire somme particolarmente elevate. Un marchio in franchising risulta riconoscibile e affidabile con conseguente vantaggio per il franchisor.

3 vantaggi per i franchisee

Dopo aver esaminato i benefici per i franchisor, scopriamo quali sono i 3 vantaggi per i franchisee:

  1. Avvio di un’attività con pochi rischi e in poco tempo

Mettersi in proprio con il franchising è la soluzione ideale per chi desidera ridurre al minimo i rischi d’impresa. Avviare un’attività autonoma è particolarmente rischioso: molte volte la propria idea non è sufficiente per affermarsi sul mercato. Affidarsi ad un brand in franchising permette di evitare questo rischio. I marchi in franchising sono, infatti, già consolidati. Inoltre, diventare franchisee permette di diminuire i tempi di start up. La fase di avvio è notevolmente velocizzata in quanto il brand è già popolare sul mercato e non necessita di particolari fasi di prova o pianificazione.

  1. Assistenza costante e corsi di formazione

Il contratto in franchising prevede che il franchisor offra corsi di formazione e assistenza costante a tutti i franchisee. In questo modo gli affiliati acquisiranno velocemente e semplicemente il know-how aziendale. Molte volte per avere successo mettendosi in proprio è necessario compiere degli sbagli, ma non sempre c’è il tempo e il modo di rimediare. Questo rischio con il franchising non esiste! Il franchisee potrà affidarsi completamente al franchisor che avrà tutte le risposte necessarie per rendere l’attività davvero vincente.

  1. Immagine aziendale già consolidata

Avviare un’attività ex novo non è semplice. Molte realtà hanno idee innovative, ma non sono in grado di affermare la propria immagine sul mercato. Affidarsi ad un brand in franchising è la soluzione ideale per non correre questo rischio. Aprire in franchising significa rendere propria l’immagine aziendale del franchisor. Se l’azienda è caratterizzata da una reputazione aziendale positiva, anche il franchisee risulterà affidabile agli occhi dei clienti.

Accanto ai vantaggi, ci sono anche alcuni svantaggi e errori da evitare, che però non devono condizionare chi decide di aprire in franchising. Tra i punti di debolezza di una scelta di questo tipo ci sono, senza dubbi, le spese che l’affiliato deve sostenere per l’utilizzo del marchio o il prezzo per ogni fornitura; un’autonomia parziale in quanto la maggior parte delle procedure gestionali di un franchising sono standardizzate, come ad esempio l’esposizione di nuove promozioni ed offerte; la difficoltà nella rescissione di un contratto di franchising se l’affiliante non è d’accordo.

Ma vediamo nel dettaglio quali sono gli svantaggi per franchisor e franchisee nell’aprire un’attività in franchising.

Aprire un negozio in franchising comporta anche dei rischi, sia per franchisor che per franchisee. Scopriamo quali:

Per i franchisor:

  1. Rinuncia a parte del fatturato: i franchisor espandono la propria attività condividendo con i franchisee tutti i diritti aziendali, ma devono essere pronti a rinunciare a parte del fatturato. Tutti i franchisee, infatti, acquisiscono parte del fatturato aziendale;
  2. Rischio di danneggiamento dell’immagine aziendale: con l’affiliazione commerciale, anche i franchisee diventano titolari e responsabili dell’immagine aziendale. Il franchisor potrebbe correre il rischio di danneggiarsi per colpa dell’operato negativo di uno degli store franchisee.

Per i franchisee:

  1. Scarsa libertà e indipendenza: l’attività in franchising è autonoma, ma presenta alcuni vincoli per i franchisee. Gli store affiliati non godono, infatti, di piena indipendenza. Sottoscrivere un contratto di franchising implica la totale adesione alle logiche di lavoro del franchisor. Il franchising non è la soluzione migliore per gli imprenditori più innovativi e creativi. Lo è invece per chi cerca sicurezza e guadagno;
  2. Royalties: aprire in franchising non presenta costi elevati come aprire un’attività ex novo, ma è comunque un’attività con alcune spese da sostenere. La fee d’iscrizione e le royalties sono quote fisse che il franchisee deve pagare al franchisor. La quota d’ingresso viene pagata esclusivamente nella fase iniziale dell’attività, le royalties sono invece quote periodiche e durature.

Conclusioni

In conclusione, quali considerazioni e valutazioni deve fare l’imprenditore che intende investire nel franchising?

Oggi l’iter burocratico da seguire per l’avvio di un franchising è più snello diverso al passato, con meno limiti e restrizioni, come la possibilità di aprire un negozio con una dimensione minore di 250 metri quadrati senza una specifica richiesta. Nonostante questo, il futuro affiliato – dopo aver individuato il settore merceologico in cui operare – ha l’obbligo di raccogliere il maggior numero di informazioni e rassicurazioni sull’azienda madre:

  • Più l’azienda madre è consolidata sul mercato, maggiore è la probabilità di ottenere ottimi risultati.
  • Sulla riuscita del business incide il numero di affiliati attivi sul mercato per lo stesso marchio: la probabilità di ottenere ottimi risultati è legata alla quantità di affiliati che, crescono esponenzialmente, se il marchio ha maggiore notorietà.
  • Approdare in un network sano di affiliati è fondamentale: prima di associarsi l’analisi dei bilanci è indispensabile, così come l’analisi del rischio sull’investimento e l’analisi statistica del numero di punti vendita chiusi e in quanto tempo dall’apertura.

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